In search of European alternative solutions to international sanctions
Relatore: Jonathan Hackenbroich, Maria Chiara Malaguti, Antonio Parenti, Maria Elena Uzzo, Sabine Weyand, Pierfrancesco Gaggi
ITALIANO
Le sanzioni rappresentano da secoli un modo di risolvere dispute in corso o torti subiti a livello internazionale. È tuttavia necessario interrogarsi sull'efficacia di tale metodo.
Già John Maynard Keynes, in seguito all'epilogo della Prima guerra mondiale, aveva ammonito la comunità internazionale sulla pericolosità di sanzioni economiche e territoriali. La denuncia di Keynes aveva enfatizzato l'inutilità di tali sanzioni, eredi di un cieco revanscismo ed atte perlopiù all'umiliazione della Germania, ma fu ignorata dalla comunità internazionale, con le drammatiche conseguenze che si ebbero due decenni dopo.
Oltre alla potenziale dannosità rappresentata dalle sanzioni internazionali, come enfatizzato da Keynes, gli ultimi decenni hanno mostrato anche lo loro relativa effettività. Sono molti, infatti, i casi in cui le sanzioni si sono rivelate scarsamente efficaci per contrastare le violazioni di alcuni paesi, e le ragioni sono molteplici. Spesso, infatti, l’aiuto che questi paesi sono riusciti a ricevere da nazioni terze o la loro scelta di adottare politiche protezioniste invece di interrompere le violazioni rende vane le sanzioni ed annulla il loro obiettivo primario.
Le esperienze passate hanno profondamente minato l'utilità delle sanzioni internazionali e la loro efficacia. È tuttavia complicato trovare delle alternative vantaggiose alle sanzioni internazionali. Proprio per questo, l'evento "In search of alternative solutions to international sanctions" si concentrerà sulle possibili alternative alle sanzioni internazionali e darà la possibilità a relatori di rilievo di fare luce su questo tema primario e delicato.
ENGLISH
Sanctions have for centuries been a way of resolving ongoing disputes or wrongs suffered internationally. However, it is necessary to question the effectiveness of this method.
John Maynard Keynes, following the epilogue of the First World War, had already warned the international community on the danger of economic and territorial sanctions. Keynes's denunciation had emphasized the uselessness of such sanctions, heirs of a blind revanchism and mostly suited to the humiliation of Germany, but was ignored by the international community, with the dramatic consequences that occurred two decades later.
In addition to the potential harmfulness represented by international sanctions, as emphasized by Keynes, the last few decades have also shown their relative effectiveness. In fact, there are many cases in which sanctions have proved to be ineffective in combating violations by some countries, and the reasons are manifold. Often, in fact, the help that these countries have managed to receive from third countries or their choice to adopt protectionist policies instead of stopping the violations invalidates the sanctions and cancels their primary objective.
Past experiences have deeply undermined the usefulness of international sanctions and their effectiveness. However, it is difficult to find advantageous alternatives to international sanctions. Precisely for this reason, the "In search of alternative solutions to international sanctions" event will focus on possible alternatives to international sanctions and will give the opportunity to important speakers to shed light on this primary and delicate issue.
