La sfida sottomarina per le infrastrutture digitali nel Mediterraneo
Relatore: Federico Protto, Francesco Zampieri, Vito Lacerenza, Giorgia Abeltino, Elisabetta Romano, Arturo Varvelli, e Maurizio Mensi
ITALIANO
Per capire quanto siano importanti le infrastrutture digitali sottomarine, basti pensare che il 97% del traffico internet e 10 miliardi di dollari di transazioni finanziarie giornaliere passano attraverso cavi sottomarini, per un totale di 1,2 milioni di chilometri di lunghezza. Non è un caso, dunque, che le infrastrutture digitali siano uno dei principali terreni di scontro geopolitico tra Cina e USA, riuscendo ad esercitare una forte influenza sulla regione mediterranea e i paesi che ne fanno parte. Al momento è evidente che l’Unione europea è indietro in questa competizione, ma ha il potenziale per rimettersi in carreggiata. Mentre Washington e Pechino si impegnano attivamente per garantire alle aziende nazionali (Facebook e Google da una parte, e Hengtong Group dall’altra) di operare al meglio, Bruxelles non è in grado di mettere in campo una strategia per coordinare le aziende europee, poiché vincolate dalle scelte dei singoli Stati membri. L’Ue ha il potenziale per intraprendere il cammino verso la sovranità digitale, ma manca la volontà dei governi nazionali, che trattano direttamente con le imprese cinesi del settore, poiché offrono prestazioni lavorative e servizi più appetibili sul fronte dei costi. Non si tratta solo di aspetti economici, ma soprattutto di questioni geopolitiche. Una strategia coordinata a livello europeo permetterebbe di mettere in sicurezza le infrastrutture digitali nel Mediterraneo, in maniera da prendersi cura dei propri interessi in questa macroregione.
ENGLISH
To understand how important underwater digital infrastructures are, just think that 97% of internet traffic and 10 billion dollars of daily financial transactions pass through submarine cables, for a total of 1.2 million kilometers in length. It is no coincidence, therefore, that digital infrastructures are one of the main areas of geopolitical confrontation between China and the US, managing to exert a strong influence on the Mediterranean region and the countries that are part of it. At the moment it is clear that the European Union is lagging behind in this competition, but it has the potential to get back on track. While Washington and Beijing actively work to ensure national companies (Facebook and Google on the one hand, and Hengtong Group on the other) perform at their best, Brussels is unable to put in place a strategy to coordinate European companies, as bound by the choices of individual Member States. The EU has the potential to embark on the path towards digital sovereignty, but the will of national governments, which deal directly with Chinese companies in the sector, is lacking, as they offer more attractive work and services on the cost front. It is not just about economic aspects, but above all about geopolitical issues. A coordinated strategy at European level would make it possible to secure digital infrastructures in the Mediterranean, in order to take care of one's interests in this macro-region.
INFO
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